di ROBERTO BERNARDELLI- La catastrofe che ha preceduto il crollo del ponte Morandi a Genova è stato l’ennesimo scontro di treni che bloccò, ricordate, la linea ferroviaria pugliese. Prima di allora, crollaron 5 ponti. Che fece a quel tempo il governo di sinistra? Tagliò gli investimenti ed eliminò TUTTI i fondi alle Provincie (che gestiscono una parte importante della rete stradale): poi ammise candidamente: “sulle provincie abbiamo tagliato troppo”. E nel frattempo, mentre il governo litigava con Trump per la posizione sul clima, riceveva una procedura di infrazione dall’Ue per i suoi ritardi nell’applicazione delle direttive sulle emissioni auto. E infine regalava 600 milioni all’Alitalia, pontificando giornalmente (con competenza, è un medico !) circa la linea industriale (romanocentrica) che la compagnia di bandiera deve tenere.
Poi è arrivata la tegola del ponte, il problema delle concessioni, dei pedaggi e degli utili non reinvestiti in opere e manutenzione come Dio comanda.
Questo è un paese in cui non si dimette mai nessuno. La nostra risposta? Il federalismo stradale, ognuno paga e mantiene le sue strade (non come oggi che i caselli del NORD pagano tutta la rete autostradale e gli stipendi a gente del genere).
Che ne dite, amici!?