di Roberto Bernardelli – “Le imprese lombarde e in particolare quelle del commercio e del turismo sono gia’ allo stremo. Nuove restrizioni sono ammissibili solo nella misura in cui e laddove si ritengano assolutamente imprescindibili, sulla base di rilevazioni epidemiologiche rispetto alle quali siano state preventivamente concordate misure chirurgiche e collegate a ristori automatici e, ovviamente, adeguati”. Sono parole condivisibili che arrivano da Gianni Rebecchi, presidente di Confesercenti regionale Lombardia, al termine degli stati generali del patto per lo sviluppo, convocati dal presidente della Regione.
La questione è evidente. Il governo chiede che si tornino a pagare le tasse da gennaio 2021 ma ora chiude le attività che hanno riaperto per qualche mese e non ancora ristorate per il primo lockdown. La Regione anzichè invocare autonomia passa il cerino delle chiusure a Roma. La nostra salvezza è il recupero del residuo fiscale ma nessuno ne parla. E’ un segreto di Stato. Un tabù che i partiti dei governi del Nord non vogliono affrontare anche se è l’unico strumento a costo zero senza recovery fund, ovvero i soldi che arriveranno a pagarci il funerale dal prossimo anno, e persino il Mes, su cui paghiamo gli interessi.
Eppure è così. I soldi in cassa il Nord ce li ha ma li continua a spedire Roma. Non li trattiene nonostante l’emergenza epocale.
Non siamo in mano a capitani coraggiosi.