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Bernardelli mattatore in tv: diritto costituzionale sono sia la salute che il lavoro. Chi ci attacca non vive nella realtà

 

Sono bastate poche immagini dal suo albergo a Milano, per una cena finita su instagram nel profilo di una influencer, per scatenare polemiche e accuse pretestuose di mancato rispetto delle norme anti contagio. C’era il distanziamento e a cena in hotel si mangia e si beve abbassandosi la mascherina. Ma tutto serve a quanto pare per gettare benzina sul fuoco e criminalizzare il comparto della ristorazione, del turismo, che sta pagando per tutti il prezzo più alto del lockdown.

Sulle reti Rai, La7 e Mediaset, Roberto Bernardelli ha difeso più che stesso chi fa impresa, ribadendo a chi critica e punta il dito senza sapere cosa sia avere dipendenti e una attività, che è la Costituzione a parlare. La Costituzione, ha ribadito l’imprenditore milanese, sancisce che il lavoro è un diritto come lo è la salute e l’uno e l’altro sono inscindibili. Chi elenca le regole dei Dpcm e si comporta da cecchino verso chi col proprio lavoro paga le tasse, e mantiene chi fa le regole del gioco senza lavorare, è il primo a sparare contro chi subisce la burocrazia più ottusa.

Ospiti come quelli di Mattino5 su Canale 5 che dall’alto pontificano senza sapere cosa sia il bilancio di una impresa, la fatica di mettersi a norma e di essere tra i pochi alberghi in perfetta regola con percorsi anticovid garantiti e certificati già dal primo lockdown, ebbene ospiti e giornalisti dalla penna facile, ha ricordato Bernardelli, non vivono la vita reale.

E dimenticano che nel primo lockdown fu proprio Roberto Bernardelli a distribuire per mesi la domenica, gratuitamente, pasti caldi agli anziani soli e bisognosi del centro storico a Milano. Dove erano i commentatori e i criticoni che oggi processano chi tiene aperta una attività perché Milano non muoia?

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