di Roberto Bernardelli – Dopo anni di inutili proclami, la Salvini Premier ha toccato il fondo. Il suo segretario canta vittoria e anche se assediato, si fa per dire, dagli scontenti, chi tagliato fuori, chi non rieletto, dubito vorrà indire un congresso. Ha epurato, tagliato, escluso chi poteva creare disordine e circondato dai fedelissimi, si terrà stretto il posto al governo. E le poltrone che gli affideranno.
Ma gli elettori? Agli elettori va bene così? Al Nord piace continuare a farsi trattenere 120 miliardi di residuo fiscale per compiacere alle boiate politiche di nuovi imbonitori che di giovane non hanno nulla? E che occupano la scena politica da 30 anni, non avendo lavorato un giorno, come ha anche affermato qualcun altro?
Occorre toccare il fondo, vedersi tagliare i fili della luce e la canna del gas per mandare a quel paese una classe politica completamente inetta, incapace di governare pur avendo avuto per 5 anni i voti e i ministeri per cambiare il Paese?
Cosa potrà cambiare per il Nord un governo patriottico, come lo definiscono, in cui l’autonomia è una presa in giro e un perdere tempo per far credere che qualcosa cambierà?
E se al Nord tornasse in mente di chiedere l’indipendenza? Ci avete pensato?
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord