di ROBERTO BERNARDELLI – C’è qualcosa che va dal 4 marzo ad oggi? Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato per le sparate del governo ci costa 113 milioni di interessi in più ad oggi e 1,4 miliardi nel 2019. L’inflazione è passata dall’1,5 all’1,7 per cento. Sono calati gli occupati a luglio (28mila) e cresciuti gli inattivi. Cioè quelli che hanno perso la speranza (89mila). Ufficialmente scende la disoccupazione ma è grazie a chi non cerca più un lavoro, sempre ufficialmente.
Per i consumi, Confesercenti fa sapere che siamo davanti alla peggiore frenata da 2014, 5 miliardi in meno rispetto alle previsioni. Dove viviamo?
Viviamo nel Paese in cui anziché ridare giustizia sociale, si fa finta di non vedere che il Nord paga doppio. Per il costo della vita, per le tasse trattenute da Roma. Ma niente problemi, ci pensa il ministro dell’Interno a renderci più dolce la vita: pensioni senza tasse a chi si trasferisce anziché in Portogallo, in Calabria, in Campania, o giù di lì. Probabilmente a 70 anni e oltre, con la riforma della Fornero che sta mettendo in piedi il governo. Dovevano abolirla. Semplicemente hanno abolito la pensione, così da fare prima. Premio di consolazione, andare nella Sila.