di Roberto Bernardelli – I banchieri fanno presto a risolvere con i manuali di finanza l’andamento dell’inflazione. Alzano i tassi di interesse. Se sopravvivi bene, se non sopravvivi peggio per te. La gravissima crisi del 2008-2009 è stata l’esempio di una politica miope e distruttiva, che ha messo in ginocchio imprese e famiglie alle prese con prestiti e mutui che salivano in modo vertiginoso. Ora riprovano con le vecchie ricette. Mentre chi produce e lavora non riceve alcun beneficio. Anzi. Aumentano i costi, le risorse si riducono. Ma basta che le Borse siano felici e i banchieri pure. Ecco perché concordiamo con le affermazioni chiare del presidente degli industriali. “La strada dell’approccio monetario è molto stretta e non è risolutiva. Bisogna intervenire sull’economia reale e su questo Confindustria chiede da mesi interventi strutturali, e da mesi vediamo interventi una tantum e bonus. Secondo noi non è la strada corretta”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a Napoli per l’assemblea pubblica dell’Unione industriali partenopea, rispondendo a una domanda sul possibile rialzo dei tassi di interesse dal 21 luglio che potrebbe essere annunciato dalla Bce.
Già l’Europa come è stata pensata è maldigerita. Ora se si pensa di sistemare tutto aumentando i guadagni per le banche, perchè è così, parliamoci chiaro, altro che unione d’intenti per il futuro del vecchio continente. Vecchio e in mano alle solite lobby. Così da prestare ancora il fianco al nazionalismo e al sovranismo. Complimenti per la trasmissione.
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord