Bernardelli: basta Statuto Albertino, tutto sacro e inviolabile. Vogliamo la macroregione

pisquani 2di ROBERTO BERNARDELLI –  Vietato parlare di autonomia. Fatto un referendum, trovato l’inganno. Il sistema Italia è fermo allo Statuto Albertino. Ripassiamo la storia. Art. 4. – La persona del Re è Sacra ed Inviolabile

Art. 5. – Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di maredichiara la guerra: fa i trattati di paced’alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l’assenso delle Camere.

Si può cambiare la kegge? No. l’Art. 81. – Ogni legge contraria al presente Statuto è abrogata.

Così recitava nel 1848 lo Statuto Albertino.

Prendiamo ora la costituzione più bella del mondo… Nasce con leggi immutabili, rigide e di difficile cambiamento.

Qualcuno ebbe però a ricordare che  nonostante non fosse previsto alcun modo per sovvertire l’ordine costituito, nel 1946, alla fine della seconda guerra mondiale, un Referendum – illegale secondo le regole dello Statuto, visto che metteva in pericolo l’Inviolabilità del Re – manda in pensione la Monarchia e trasforma lo stato Italiano in Repubblica.

Niente può restare quindi immutato. Ogni cosa ha un fine. Un termine. E il popolo ha diritto di esprimersi. Vediamo la Costituzione…

Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; mentre ci si dimentica della costante violazione della seconda, misconosciuta, parte attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

Ma quando mai?! Il deficit di democrazia è evidente, ogni tentativo di cambiamento viene smontato. La democrazia diretta di un referendum non ha diritto di parola. Il Paese è in recessione, marginalizzato dalla politica di estrema destra del governo, isolazionista e autarchico. A nessuno viene in mente che solo una struttura di regioni confederate può cambiare il destino di tutti?

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