di Luigi Basso – In Senato, il Senatore Bagnai, ideologo dell’uscita dall’Euro e, per tale motivo, grande idolo dei sovranisti italici, ha affermato sibillino, rivolgendosi al Presidente del Consiglio (reo di aver sbugiardato chi lo calunniava vaneggiando di alto tradimento sul dossier MES): “Le chiedo con grande serenità perché non ci racconta qualcosa sul conflitto di interessi del quale Le Iene si stanno occupando, mi piacerebbe sapere la sua opinione” (così riporta, tra gli altri, il quotidiano Il Tempo).
Ora, certamente, è un diritto del Senatore Bagnai porre tutte le questioni che vuole sulla trasparenza e sull’operato di un governante.
E però, ci sono due questioni che stonano con il mellifluo e sereno moralismo del nostro Senatore eletto in Abruzzo, che rischiano di tramutare la richiesta di trasparenza in un polverone e in un rancoroso attacco personale tipico di chi è colpito nel vivo su un nervo scoperto.
La prima questione riguarda il fatto che il nostro campione di sovranismo, mentre fa la morale a Conte, dimentica le inchieste sui 49 milioni di Euro della Lega Nord e sui 65 milioni di dollari della Lega di Salvini: si hanno notizie di sue richieste, pur con grande serenità, ai vertici delle due Leghe?
La seconda questione riguarda la storia che ci ha raccontato Luciano Capone su Il Foglio del 20 marzo 2019, a proposito della Abilitazione scientifica nazionale del Senatore Bagnai.
E’ vero o non è vero, come Il Foglio ci ricorda che, nel 2017, all’età di 55 anni, il nostro sereno moralista Bagnai avrebbe ottenuto l’abilitazione di ordinario con tre voti su cinque? E che in quella votazione Bagnai sarebbe passato con il voto di Giuseppe Travaglini, che all’epoca del giudizio sarebbe stato membro del comitato scientifico dell’associazione Asimmetrie, fondata e presieduta dallo stesso Bagnai?
Siamo sicuri che i concorsi di Conte e di Bagnai siano perfettamente regolari, e comunque non sta a noi dire il contrario, ma il Senatore Bagnai sembra afflitto da un tipico morbo italico: fare la morale con l’amnesia, dimenticandosi di guardare prima in casa propria.