di ROBERTO BERNARDELLI – Oggi raccontiamo una storia al contrario. Quella di chi offre lavoro senza ricorrere agli stagisti gratis o ai giovani under 35 con “esperienza”. Una scelta imprenditoriale che deve trovare spazio nelle politiche fiscali e di reinserimento nel lavoro senza il fardello assistenziale del reddito di cittadinanza. La notizia arriva dal quotidiano La Nazione, che ci racconta come la MrKelp, azienda fiorentina nel settore dei multiservizi, si sia trasformata da semplice iniziativa imprenditoriale a caso più unico che raro.
“Un’esperienza che ha il sapore del sociale ma che – si legge – parla di fiducia, opportunità, rinascita. Per una ventina di persone, certo. Ma anche per tre imprenditori che, nell’attuale contesto occupazionale ed economico, definire coraggiosi non appare un’esagerazione. Alessandro Marzocca, Serena Profeti e Simone Orselli hanno pensato che, forse, era arrivata l’ora di mettere insieme uomini e donne a cui mancava solo un’opportunità per tornare a vivere”.
E in barba alle leggi che guardano solo ai giovani, come se il resto non esistesse, hanno ridato la vita a chi è stato scartato dalla società.
Per Ercole, 57 anni, Massimo, 56, Carlo, 48 o Nicoletta, 42, è stata data una seconda opportunità. E affermano: «Il coraggio di questi imprenditori è stato ripagato dalla voglia di molte persone che non aspettavano altro che tornare protagoniste della loro vita».
«Avevo messo in piedi un’azienda che la crisi si è portata via – aggiunge Massimo –. Ho pensato che per me non ci sarebbe stato più spazio. Ci siamo rimessi tutti in discussione ed, oggi, possiamo dire che la scommessa è vinta». «Sono riuscito a riavere una busta paga con i contributi, lo stipendio preciso il giorno stabilito. Erano cinque anni che non l’avevo più. A 57 anni sono riuscito a risollevarmi, a tornare vivere tranquillo», dice con il sorriso Ercole. Carlo, invece, si è trovato a piedi dopo anni di contratti a tempo determinato. «Graduatorie improvvisamente chiuse e porta sbattuta in faccia a me e a molte altre persone. Posso garantire che stare senza lavoro, oggi, è qualcosa che non può esistere».
«Fino da subito abbiamo optato per assunzioni che privilegiassero l’inserimento di donne e uomini che avessero perso il proprio lavoro o dovuto cessare la propria attività a causa della crisi – spiega, uno dei tre imprenditori, Alessandro Marzocca nel bel servizio di Leonardo Bartoletti sul quotidiano fiorentino –. Vogliamo dare opportunità a persone sui cinquanta che si trovano in grande difficoltà, aiutandole ad inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro».
O sono folli oppure hanno capito che l’esperienza, la voglia di lavorare e la professionalità non hanno prezzo né età. Non hanno atteso una legge per dare una risposta a un bisogno sociale di dignità e lavoro. Altrimenti, parliamoci chiaro, è inutile riformare le pensioni se i contributi non ci sono più. La Regione Lombardia, gli imprenditori lombardi, non hanno nulla da dire in merito?
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