Avanti così euroscettici non si nasce, si diventa

europa reguz
di Mario di Maio – Anche se con i limiti e i difetti intrinseci, nonche’ con le limitazioni imposte da ideologie talvolta “stravaganti”, occorre ammettere che la democrazia all’ interno degli Stati sostanzialmente funziona. Questo perché ormai il voto è diffuso dappertutto e anzi nelle situazioni difficili spesso si ricorre a quello ” anticipato”.
Va molto diversamente, viceversa, a livello internazionale dove, in pratica, la democrazia è un “pro forma” perché vige da sempre la legge del più forte con pochissime eccezioni. E le conseguenze sono quelle che subiscono gli Stati aderenti all’ U.E., esempio lampante sotto gli occhi di chiunque.
A partire dalla confusione dei ruoli e quindi dalla titolarità dei relativi diritti e doveri.
A chi spetta difendere il confine di Lampedusa? All’U.E. o all’Italia?
Ancora peggiore e’ la posizione degli indipendentisti se gli Scozzesi vorranno se cedere da Londra finché la Brexit non sarà operativa dovranno continuare a vedersela anche con Bruxelles, che notoriamente opera al fianco della grande finanza, e non s’interessa affatto dei singoli popoli come sanno bene i Catalani (e non solo).
Piaccia o no, la vera essenza del tanto decantato globalismo e’ questa. Ma da Roma e dalle altre Capitali(ex?) si continua a predicare in favore di ogni ulteriore “integrazione”: al rogo dunque gli ” euroscettici”….
E dove dovremmo arrivare?
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