di CORRADO CALLEGARI – La politica che cambia per non cambiare è un’equazione. L’autonomia che non c’è sta come l’arresto di Battisti alla distrazione di massa. Nessuno darà rilievo all’appuntamento che vede sul tavolo governativo la discussione il 15 gennaio sull’autonomia del Nord. Come in tutte le grandi operazioni di sonnanbulismo a cui ormai siamo abituati, compresa direi l’abolizione di tutti i contributi all’editoria per cancellare qualsiasi opposizione, per spostare le urla di comodo sul libero cazzeggio in rete, anche la vicenda dell’arresto del terrorista Battisti è un perfetto quadro della situazione. Facebook e le sue dirette sono il Colosseo della Lega e dei 5Stelle. In pasto danno quello che vuole il popolo.
Potremmo ricordare per filo e per segno cos’è il residuo fiscale, i miliardi che il Nord vanta come credito da Roma. Potremmo citare le promesse del governo tipo “abolizione della povertà…”; “rimpatrieremo 500mila clandestini…”, senza accordi con i paesi di provenienza, va precisato. Cioè mai. Sono solo spot televisivi, occupazione di posti di potere. “Pagheremo la benzina di meno andando in vacanza”; “sforamento del 2,4% senza arretrare di un millimetro”. Lo spread ci è costato 1 miliardo di euro in più in interessi nel braccio di ferro con l’Europa.
Salvini e Di Maio quindi sono un debito. Per la democrazia. Senza mettere in conto la Tav, la Tap, le trivelle… in un turbinio di disorientamento mediatico condito con navi di migranti da fermare ad occupare tutta la scena della comunicazione. Ma i salvatori della democrazia, quelli che vogliono abbassare il quorum dei referendum, se ne fregano del referendum del 22 ottobre 2017. Campioni di diritti umani.
Campioni come sempre di spesa storica, che servirà come parametro per far finta di dare l’autonomia, alzando il prezzo di costi e dei servizi per i cittadini, senza tagliare le unghie alla pessima amministrazione, sanitaria in primis, nelle regioni meridionali. Quando vennero fissati i costi standard, vale la pena ricordare che la Calabria non aveva un bilancio sanitario. Le spese si tramandavano per via orale. Insomma, cantastorie! Per non parlare della scuola, in mano a Salvatore Giuliano, il sottosegretario a cui la Lega ha girato la delega sull’istruzione. Un capolavoro di gattopardismo. Come la caduta del governo Berlusconi nel 2011, alla vigilia del gennaio 2012 quando si dovevano attuare i costi standard. E in passato fu così per la devolution, bocciata ma votata dal Nord, e per il farlocco federalismo con la riforma a maggioranza Pd del titolo V della Costituzione.
Mai nulla nel sacco. Come accadrà anche ora. Non dimentichiamoci che Cristopher Clark definì i protagonisti del 1914 degli”sleepwalkers”, ovvero dei sonnambuli, che guardavano la realtà, senza vederla. Anche oggi ci fanno credere che esistano guerre difensive. Difenderci dagli stranieri, difenderci dalla povertà, difenderci dalla mancanza di lavoro, difenderci dagli sprechi… In realtà non è così. Cito solo un dato. In Veneto ci sono circa 370mila disoccupati. Se dovessero tutti percepire il reddito di cittadinanza di 780 euro, sarebbe 288 milioni al mese, 3 miliardi e mezzo l’anno. Come è possibile coprire tutta Italia, con una copertura forse di 9 miliardi?
Più che sonnambuli, direi che oggi si tratta di milioni di intossicati da cattiva comunicazione. E intanto fanno chiudere i giornali. Silenziare le opposizioni, bruciare i libri, spostare le biblioteche (Filippo V sequestrò le biblioteche catalane per fondare la “Biblioteca Nacional” e annientare la cultura identitaria), costruire una classe politica attraverso i social, e via dicendo…
Se la rivoluzione del nord non avrà una premessa culturale, non potrà mai essere anche economica. Capire, per scegliere.
Responsabile Confederazione Grande Nord Veneto