di Tiberio Gracco – Rinviano a vita. Di rinvio in rinvio l’autonomia appare e scompare come l’araba fenice. Al tempo del Conte 1 ci fu un vertice al Viminale tra il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani e i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Ma ecco l’annuncio…. Entro questa settimana il ministro riceverà un documento di sintesi finale, si leggeva nelle cronache. L’ennesima sintesi finale…. l’ennesima bozza discussa con l’allora premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio. “Applicheremo quanto previsto dalla Costituzione” spiegavano Stefani e i governatori Fontana e Zaia. “Prendiamo atto – diceva Salvini – che stiamo vivendo un momento storico: lo dimostrano le altre Regioni che hanno avanzato richiesta di autonomia. Pensiamo a Liguria, Piemonte, Campania, Toscana, Umbria e Marche. È una richiesta di buona amministrazione e di spesa trasparente che si sta diffondendo in tutto il Paese”.
Il momento storico è talmente storico chel’autonomia non sarà mai quella votata dai cittadini. E solo il coraggio di portare sul tavolo la macroregione può essere la via per restare attaccati all’Europa prima che l’Europa ci cacci.
Non prendeteci più per i fondelli.