“Da tempo abbiamo avviato un’indagine conoscitiva per sensibilizzare il Paese sul problema delle ingerenze straniere”, dice a “Milano Finanza” Adolfo Urso, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Un tema tornato prepotentemente alla ribalta con la caduta del governo Draghi e la decisione di andare a elezioni anticipate il 25 settembre. L’indagine parlamentare e’ mirata in particolare sulla disinformazione, quanto mai pericolosa in periodo di campagna elettorale, e sugli attacchi cyber. “Dobbiamo ancora ascoltare i provider, come Twitter e Tik Tok, ma credo che riusciremo a completarla prima del voto perche’ fa parte dell’attivita’ ordinaria del parlamento”, assicura Urso. Ovviamente gli occhi sono puntati principalmente sulla Russia, ma il presidente del Copasir sottolinea che non e’ l’unico Paese straniero attivo nell’opera di disinformazione. Dopo aver ribadito che l’Italia e’ uno dei principali obiettivi dello spionaggio estero perche’ e’ “un Paese di frontiera ma anche cerniera rispetto alle informazioni”, Urso si trincera dietro un “no comment” alla domanda sul possibile ruolo della Russia nella caduta del governo guidato da Mario Draghi. Resta il fatto che alcune aziende italiane, o per difficolta’ oggettive o per mancanza di volonta’, fanno fatica a chiudere le loro attivita’ in Russia. Questa la risposta di Urso: “Dobbiamo adempiere ai nostri impegni sulle sanzioni in modo coerente e puntuale. Dobbiamo essere un Paese sempre piu’ affidabile. Solo cosi’ potremo portare avanti in maniera efficace i nostri interessi”.