‘Europa si sveglia con l’incubo di una minaccia nucleare, ma non e’ quella piu’ volte evocata in questi giorni dal presidente russo, Vladimir Putin: nella centrale ucraina di Zaporizhzhia, la piu’ grande d’Europa, infatti, questa notte e’ divampato un incendio a seguito degli attacchi delle forze russe volti a prenderne il controllo. Spento dopo alcune ore, l’incendio avrebbe coinvolto un edificio utilizzato solitamente per delle attivita’ di addestramento, e non avrebbe provocato vittime, anche se le informazioni in merito restano poco chiare e ancora da verificare. Secondo l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare ucraino (Sinr), “tutti i sistemi utili a garantire la sicurezza della centrale nucleare sono funzionanti” e “al momento non si rilevano cambiamenti nei livelli di radiazioni” nell’area circostante l’impianto nucleare. Le unita’ della centrale, situata nei pressi della citta’ di Enerhodar, secondo quanto riferito dal Sinr, “rimangono integre” e i danni alla “struttura” al momento “non pregiudicano la sicurezza delle unita’ di potenza”, una versione confermata anche dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Spento l’incendio, tuttavia, la notizia e’ che le forze russe hanno effettivamente assunto il controllo della centrale dove sono dislocati sei dei 15 reattori nucleari presenti in Ucraina. Un obiettivo strategico importante per le forze russe che, dopo la presa di Kherson, tentano di avanzare verso nord, con l’obiettivo di fornire supporto all’offensiva in corso per Kharkiv