di GIANLUIGI LOMBARDI CERRI – Poichè è diventato di moda dichiarare che gli omicidi sono in stretto rapporto con la diffusione delle armi, vediamo di fare una ulteriore analisi. Va comunque precisato che il collegare a occhio direttamente tale distribuzione con i soli omicidi falsa i risultati dell’analisi. Riteniamo più corretto confrontare la distribuzione armi con i reati commessi, dato che sia per compierte I reati sia per difendersi sia per attaccare si rischia di ferire e , addirittura di uccidere.
La tabella l’abbiamo ricavata da
Da cui balza con evidenza che il tanto decantato primato dell’Italia, nel teorema “poche armi-pochi reati” è tutt’altro che fondato. La scienza statistica offre il sistema per fornire una indicazione se due fenomeni campionati hanno attinenza fra di loro oppur no attraverso quello che si chiama Indice di Correlazione. Se questo indice, a seguito dei calcoli, risulta 1 significa “correlazione perfetta” se risulta meno di uno la Correlazione diminuisce , sino a zero.
Nel caso considerato Armi-Reati l’indice di correlazione è 0,23628.
Tradotto in parole povere il pensare che I reati crescano con il crescere della diffusione delle armi ( denunciate) è pura fantasia propagandistica governativa che, peraltro, lascia supporre ben più biechi intendimenti. E’ chiaro che, per poter fare confronti occorre non esaminare soltanto la voce omicidi , ma l’intero insieme dei reati sulla proprietà poichè la spinta verso l’omicidio e il furto, nonchè la rapine, più che dal possesso di armi , sono regolati dal tipo di cultura vigente.
Infatti , oltretutto , molti omicidi sono effettuati con armi diverse da quelle da fuoco. A conclusione invito a controllare il rapporto omicidi/ abitanti nelle statistiche regionali italiane e etniche in USA.
Perchè, non dimentichiamolo mai, la propulsione al reato è parte integrante della cultura.
gian luigi lombardi-cerri