di MARCELLO RICCI – La Genesi racconta che Noè ebbe tre figli :
· Jafet, capostipite dei popoli del nord gli Iafetiti
I nomi dei figli si pensa abbiano importanza per le radici linguistiche semitiche. Cam significa “caldo”. Sem significa semplicemente “nome” o “rinomanza”, “prosperità”. Jafet significa “aperto”.
Gli abitanti del pianeta sono i discendenti delle tribù perdute di Israele, sono gli antenati delle primordiali delle razze che caratterizzano il genere umano. Guillaume Postel propose addirittura di rinominare l’Europa Iapezia, in quanto terra dei discendenti di Iafet.
Franco La Cecla, antropologo e professore nelle Università di Berkeley, Barcellona, San Raffaele e ora alla Naba di Milano ha dichiarato: :Le razze non esistono”, ma “bianchi, neri e cinesi non saranno mai uguali”.
Perché un problema che non esiste diventa un problema?
Tutto risale allo sterminio degli ebrei da parte dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. I fatti sono noti. L’epocale genocidio è certamente la pagina più brutta che menti criminali abbiano potuto scrivere. Il popolo d’Israele vanta meriti indiscutibili, certificati dai premi Nobel conquistati. Gli ebrei in tutto il mondo sono circa 15milioni e a questo piccolo (numericamente) popolo è dotato di qualità straordinarie. E’ il popolo eletto. Non vuole essere indicato come razza, proprio perché le aberranti teorie che generarono all’olocausto, furono definite razziali. Parlare di razza oggi equivale a parlare di carda in casa dell’impiccato, anche se il concetto è giusto, ma richiama immediatamente quello delle persecuzioni razziali. Termine proscritto dal vocabolario, ha assunto un significato negativo e se lo si usa non produce un prurito urticante, ma addirittura il penfigo.
Peccato che si sia caricato di sinistro significato un termine, un concetto oggi più che mai fondamentale per il mondo civile, per la difesa delle identità che si vorrebbero cancellare, umiliare, sottomettere in nome di Allah