Anestesisti già in affanno per ordinaria amministrazione

Continua a crescere il numero dei pazienti Covid che, come ANESTESISTI, dobbiamo assistere, sia nelle terapie intensive che nelle semintensive. I colleghi cominciano a faticare a garantire i livelli essenziali di assistenza, in molte aree del Paese. Ancora c’è margine, ma fatichiamo”. Lo riferisce all’Adnkronos Salute Flavia Petrini, presidente della Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). “Accade in molte Regioni – spiega Petrini – il Governatore del Veneto, Luca Zaia, per esempio, ha dichiarato che fatica a coprire le richieste per la chirurgia”. Ma gli ANESTESISTI non devono garantire solo le operazioni chirurgiche, “c’è la terapia del dolore, ci sono le cure palliative, l’epidurale per il parto. Sono servizi sui quali, purtroppo, fatichiamo”, aggiunge Petrini preoccupata anche di quanto accade fuori dagli ospedali. “Per il futuro confido che il buon senso degli italiani faccia capire loro che i nemici non sono quelli che stanno prestando la loro opera negli ospedali. E sono veramente delusa del fatto che alcuni, che non si rendono evidentemente conto della situazione, si facciano strumentalizzare”, ha detto riferendosi agli scontri in diverse parti d’Italia contro le misure restrittive. “Mi rifiuto di credere che ci siano persone pensanti che se la pendono con le vetrine di un commerciante o con i vetri delle macchine, come pure è accaduto, in un parcheggio d’ospedale. Abbiamo visto anche questo, e devasta l’anima di un medico o un infermiere vedere queste cose dopo ore passate a tentare di salvare pazienti. Le persone non devono cadere nel tranello di chi vuol far credere che la soluzione è manifestare con la violenza”.

Foto di Richard Catabay

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