Ancora sul doppio passaporto austriaco: Sudtiroler, “Non serve negoziato per la cittadinanza”

suditiroloIn una edizione del quotidiano  “Dolomiten” spicca il titolo di un articolo: “Doppelpass: Striktes Nein aus Rom”. Ancora una volta un rappresentante dello Stato italiano, cioè il Ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi, si è opposto all’idea e all’impegno dell’Austria di dare ai sudtirolesi la possibilità di richiedere la cittadinanza austriaca.
Il Ministro degli Esteri avrebbe dichiarato di non voler avviare negoziati con l’Austria su questo tema. L’onorevole Moavero Milanesi tuttavia, a quanto pare, non ha ancora capito che ogni Stato può decidere da solo a chi vuole concedere la propria cittadinanza.- L’onorevole Moavero Milanesi non ha ancora capito che ogni Stato può decidere da solo a chi vuole concedere la propria cittadinanza. Dovrebbe esserne ben consapevole, dato che anche nel 2006 l’Italia ha concesso la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana a coloro che erano residenti nei territorio dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia tra il 1940 e il 1947, e che avevano perso la cittadinanza italiana dopo la cessione dei suddetti territori alla Jugoslavia. Anche i loro discendenti  hanno ora questo diritto. Nel 2009 l’Italia ha denunciato anche l’intero capitolo 1 della Convenzione del Consiglio d’Europa del 1963 dal titolo “Restrizione dei casi di nazionalità multipla”. Di conseguenza, quelle disposizioni non possono più essere applicate e non è più possibile impedire la pluralità di nazionalità tra l’Austria e l’Italia.
Di conseguenza, non sono necessari negoziati tra Stati per la concessione della cittadinanza. Anche se si sostiene ripetutamente che l’organizzazione e la concessione della cittadinanza austriaca per i sudtirolesi dovrebbe avvenire in “accordo” con l’Italia, questo termine non deve essere equiparato al “consenso”. Piuttosto, dovrebbe essere inteso come una sorta di “informazione”.
Infine, ma non meno importante, il Ministro degli Esteri è convinto che il doppio passaporto introdurrebbe “un elemento di separazione in Alto Adige che metterebbe in pericolo la coesione sociale e la convivenza pacifica”. A questo punto, tuttavia, al Ministro degli Esteri può essere dato il via libera. Un doppio passporto non porterà certamente ad una divisione in Alto Adige, perché nessuno sa se l’altro lo possiede o meno. Questa è una situazione personale e privata,  un diritto esclusivo dell’individuo. Le differenze esistono solo quando esistono differenze economiche e finanziarie significative tra due Stati. E’ stato dimostrato che l’invidia in questo caso può nascere. Ma non è così in Europa.
Il Ministro degli Esteri dovrebbe piuttosto preoccuparsi per  la situazione che emergerebbe se i sudtirolesi, che sono più contigui alla cittadinanza austriaca di quanto non lo siano stati per molto tempo, non saranno improvvisamente impossibilitati a richiederla.
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