
ALLEVAMENTI DI SUINI: INVESTIGAZIONE LAV IN ESCLUSIVA PER IL TG2 SVELA I GLI ORRORI E LE ILLEGALITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO CHE PORTA IN TAVOLA LE “ECCELLENZE”.
LAV: UN QUADRO DI SOFFERENZA E RISCHI PER LA SALUTE UMANA CHE FA IPOTIZZARE MOLTEPLICI VIOLAZIONI, DAL MALTRATTAMENTO AL REATO AMBIENTALE. URGENTE UNA SVOLTA NEL SISTEMA DEI CONTROLLI VETERINARI
[VIDEO E FOTO: https://we.tl/t-SnClIBXj8Y ]
Il team investigativo LAV è tornato negli allevamenti di suini per documentare le condizioni degli animali sfruttati per l’industria della carne: con LAV, il giornalista Piergiorgio Giacovazzo che ha condotto una video inchiesta esclusiva, andata in onda ieri sera su Raidue, nel corso dell’edizione del Tg2 delle 20.30 (VIDEO: https://bit.ly/2X2XxHV).
“Si va dagli arricchimenti ambientali inadeguati, ai box sporchi e sovraffollati, in un crescendo che svela alle telecamere animali visibilmente malati, cannibalismo, pratiche illegali come le mutilazioni della coda, suinetti sofferenti separati dalle madri, scrofe ferite e impossibilitate a muoversi nelle gabbie di contenzione, fino ai cadaveri accumulati all’aperto e allo sversamento di liquami – dichiara Roberto bennati, Vice Presidente LAV e sottolinea – dalle immagini che abbiamo girato insieme al Tg2 in alcuni allevamenti lombardi, emerge un quadro che può configurare diverse violazioni, dal maltrattamento di animali al reato ambientale e che, secondo la nostra esperienza, non è limitato a casi isolati”.
E i controlli?
Il sistema che dovrebbe vigilare su tutto questo è stato recentemente messo sotto accusa dagli ispettori veterinari di Bruxelles, per la completa assenza di un piano nazionale di applicazione della normativa comunitaria, a oltre 20 anni dalla sua entrata in vigore. Uno scenario tutt’altro che rassicurante per il consumatore, a dispetto delle sempre più frequenti campagne di marketing sugli allevamenti “virtuosi” e il “benessere animale”.
“Il sistema veterinario è l’organo deputato a evitare che si verifichino situazioni come queste – sottolinea Bennati –eppure, le evidenze suggeriscono che i controlli non sono efficaci. Condizioni come quelle filmate, infatti, sono possibili solo se il sistema pubblico, così come i veterinari privati preposti agli allevamenti, non hanno fatto adeguatamente il loro dovere”.
I cittadini devono essere consapevoli che molti alimenti, come prosciutti salumi e, in generale, carni di maiale – tra cui anche molte produzioni “d’eccellenza” come DOP e IGP – derivano da questo sistema di allevamento che, tra le altre cose, costa più di 30 miliardi di euro l’anno in tutta Europa. Un sistema inaccettabile che, oltre a provocare sofferenze gravissime agli animali, è all’origine di potenziali rischi per la salute umana, come nel caso dell’abuso di antibiotici sempre più spesso segnalato.
“Grazie al nostro lavoro di investigazione e denuncia, e a sempre più frequenti inchieste giornalistiche come quella mandata in onda dal Tg2, i cittadini stanno maturando consapevolezza e chiedono di essere informati, a tutela della propria salute e dei diritti degli animali – aggiunge Bennati e conclude – parlare di benessere degli animali, e di tutela dei cittadini, in queste situazioni è semplicemente farsesco: urge una svolta nel sistema dei controlli, secondo quanto già sollecitato dall’Unione Europea, per un definitivo giro di vite sui responsabili, nel settore pubblico come in quello privato. Chiediamo alla Regione Lombardia, l’immediata chiusura di queste strutture, la revoca dei fondi pubblici della PAC eventualmente concessi a questi allevatori e la denuncia, da parte delle Istituzioni, per maltrattamento. In caso contrario, gli assessori alla Salute e all’Agricoltura dovranno spiegare ai cittadini perché questi comportamenti vengano ancora tollerati”.