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Alla ricerca del militante perduto, la Lega va alla conta. Non dei generali, che non ha più. Non dei soldati, che ha perso. Ma dei colonnelli, la sola cosa che le resta

Soldati_Cina_coreografia-580x385di STEFANIA PIAZZO – Salvini e Fava – che premette di non essere un matto, come a mettere le mani avanti sapendo che il segretario uscente ha i numeri per restare – vanno alla conta. Di fatto, anche se nessuno alza la testa per vedere passare la falce, il regno salviniano non piace. Somiglia molto a quello di Matteo Renzi. Una monarchia subgiovanile. Sub, perché è da 15-20 anni che sono in politica. Al potere, poi, elimini chi è alla tua opposizione. Solo che nel Pd la minoranza se ne è andata, nella Lega invece tutti stanno fermi a vedere cosa succede, perdendo col Pd la sfida su chi ce l’avesse più duro. Le palle, per ora, le ha tirate fuori la sinistra. Ha sbattuto la porta. Nel Carroccio iniziano a contare chi è contro il leader, che è già qualcosa. Certo, anche Giovanni Fava non scherza. Anche nella corsa alla segreteria della Lega Lombarda chi gli stava amico non ha sfigurato. Anzi. Perdenti sono usciti gli uomini di Matteo.

La Lega così, nel suo congresso della purezza, il 21 maggio va alla ricerca di chi sia più leghista delle origini dell’altro.

Qualcosa è rimasto, delle origini. Ma rispetto ad un tempo, quando c’erano i generali, i colonnelli e i soldati, ora c’è un partito senza generali, il popolo si è disperso, massacrato dalle purghe e dalle scope interne a rotazione, ora restano i colonnelli a dirigere l’orchestra.

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