di ANDREA BOSCARO
(…) L’ampiezza della base di fan della Pagina Facebook di Matteo Salvini è però anche la causa della sua potenziale debolezza: l’algoritmo infatti premia la visibilità dei contenuti in ragione del tasso di interazione che produce, e costringe chi la gestisce a confrontarsi con un’asticella sempre più alta, sia sul piano quantitativo, più contenuti e più serrati, cerchi concentrici di profili, Pagine e Gruppi che li rilanciano, sia sul piano qualitativo ovvero del tasso di interazione che è in grado di generare: non solo in virtù dei fatti, delle scelte e delle posizioni politiche che hanno luogo, ma anche grazie ad un’impronta sempre più capace di suscitare il confronto fra i follower.
Oggi si può fare politica anche servendosi delle fazioni opposte e, questo aspetto, se mostra le ragioni del successo – sul piano digital – della Pagina di Matteo Salvini, indica anche la strada per opporvisi, confermando la ragionevolezza di chi invita a non interagire con i contenuti (al limite, meglio un post originale con uno screenshot) e a de-followarla per non alimentarne la visibilità e così cadere vittima di un meccanismo consapevole e ricercato.
Si tratta di una ragionevolezza non solo tecnica, ma anche di comunicazione politica: rendere visibili i post significa infatti estendere la narrazione di un leader, il frame entro il quale illustra i fatti e li inscrive in una posizione politica, detta l’agenda ai media ed all’elettorato sul piano dei temi e del linguaggio.
Quando mai, nel passato, per fare comunicazione politica, si è infatti andati ai comizi altrui ingrossandoli? Quando mai si sono mandate lettere al direttore del giornale del partito a cui ci si intendeva opporre? Allo stesso modo, chi oggi vuole fare opposizione deve avere la forza – nel merito politico e, come abbiamo visto, anche nel game della comunicazione digitale – di imporre la visibilità dei propri canali social con una strategia propria, ma altrettanto efficace nell’allargare il perimetro della sua azione.
Testo integrale su: https://www.youtrend.it/2019/01/29/come-la-pagina-di-salvini-si-serve-dellalgoritmo-di-facebook/
A cura di Andrea Boscaro
Fondatore del think tank dedicato al marketing digitale The Vortex e già Amministratore Delegato di Become (la ex Pangora), Andrea Boscaro si è laureato con lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Scienze Politiche. Durante il suo anno di Erasmus in Gran Bretagna, ha fin dagli anni ’90 potuto comprendere quanto Internet possa rappresentare una rivoluzione nella società e nel mercato.
Dopo una breve esperienza in Omnitel 2000, ha lavorato per 4 anni come business development manager in Lycos Italia gestendo accordi tesi ad arricchire il portale sia dal punto di vista editoriale che delle linee di ricavo. Dall’aprile del 2004 si è occupato di Pangora (poi entrata nel gruppo americano Become) estendendone le partnership, la notorietà ed il volume d’affari. Autore dei volumi “Marketing digitale per l’ e-commerce. Tecniche e strategie per vendere online”, “Tecniche di web-marketing” (www.facciamoecommerce.it), “Portare clienti nel nostro negozio con Internet”, “Fare politica Digitale” e coautore di “Effetto Digitale” editi da Franco Angeli, è un formatore legato ai temi dell’e-business, dei social media e dell’editoria digitale.
Partner The Vortex
@andrea_boscaro