
Altro simbolo è la figura di Alberto da Giussano che, nell’immaginario collettivo, è figura leggendaria nella battaglia di Legnano, molto celebrata nel Risorgimento e usata da illustri poeti , musicisti come vittoria del popolo italiano e come simbolo dell’unità d’Italia.
La battaglia di Legnano non fu per liberare l’Italia dal dominio straniero, bensì una battaglia voluta da Milano e dai suoi alleati per ottenere più autonomia dall’Impero. Lo conferma il fatto che alcuni comuni italiani ( come Pavia e Como ) fossero alleati con il Barbarossa. In sintesi ogni municipalità faceva i propri interessi senza essere motivata da sentimenti di lotta contro l’invasore straniero. Gli storici hanno il dubbio che sia solo una leggenda. Fu il frate domenicano Galvano Fiamma che ben 150 anni dopo la battaglia di Legnano parlò di tale Alberto da Giussano che insieme ai fratelli si rivelò valoroso cavaliere nella battaglia del 29 maggio 1176 insieme a una mitica Compagnia della Morte costituita da 900 giovani. Purtroppo non vi sono attendibili documenti o testimonianze per una verifica. Sempre secondo il Galvano furono tre colombe a far fuggire il Barbarossa e racconta anche che i milanesi , pur se in gravi difficoltà economiche, avessero fornito 900 anelli d’oro ai Cavalieri della Compagnia della Morte. In sintesi , l’ Alberto da Giussano è solo una leggenda, una bellissima leggenda? Perché indagare su questo?
I simboli contano, sono pur essi delle bandiere e ancorarli a storie vere è importante per dare forza e vigore alle battaglie a cui si legano.
La battaglia per l’INDIPENDENZA DELLA PADANIA, deve essere vera, contro Roma e contro chi l’ incanala in tortuosi percorsi che potrebbero renderla leggenda metropolitana.
Pur non credendo a presagi e solo per scaramanzia, è più rassicurante legare il progetto Macroregione Padana, al Sole delle Alpi che al simbolo di Alberto da Giussano, che anche se bellissimo e celebrato, ha incerte radici storiche.