di Monica Rizzi – Il Covid ha diviso ancora di più il Paese. lo ha fatto mostrando il volto falsamente benevolo dello Stato. Una prova? Leggete la nota della Cna, che è sacrosanta e legittima.
“CNA chiede di riconoscere un’indennità di congedo straordinario anche a favore di genitori artigiani e lavoratori autonomi, costretti ad astenersi dal lavoro nel periodo di quarantena del figlio convivente minore di 14 anni, a causa di contatti scolastici. In fase di conversione del cosiddetto Decreto Agosto è stata prevista, soltanto ai genitori lavoratori dipendenti che non possono prestare la propria attività in modalità agile, un’indennità di congedo pari al 50% della retribuzione”.
Ma certo! Perché forse per il governo e il fisco esistono lavoratori e genitori di serie B?
“Le esigenze di cura e assistenza non fanno distinzioni – si legge – e valgono anche per quei genitori che svolgono attività lavorativa in forma autonoma e che assai frequentemente non possono ricorrere allo smart working per la natura dell’attività esercitata. Tale discriminazione è ancor più incomprensibile considerando che dall’inizio della pandemia il legislatore ha opportunamente predisposto misure di sostegno tanto per il lavoro dipendente quanto per gli autonomi e quest’ultimi stanno vivendo una fase congiunturale caratterizzata ancora da forti incertezze. Pertanto CNA auspica che l’indennità di congedo straordinario venga estesa ai lavoratori autonomi con il primo provvedimento utile”.
Chissà se il governo ci ripensa o se le forze all’opposizione prendono questa bandiera piuttosto che guardare col binocolo solo gli sbarchi. Un sani bagno di vita reale mai?
Monica Rizzi – Segretario Organizzativo federale Grande Nord