di ANGELO VALENTINO – Li avete presente i massaggiatori cinesi, improbabili e anti-igienici e pericolosi maneggioni delle nostre schiene nelle spiagge italiane? Era il tempo del secondo governo Berlusconi e l’allora sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, emise una ordinanza ministeriale urgente per vietare i massaggi in spiaggia. Malattie, dermatiti, abuso di professione… Fu una scelta azzeccata e moderna. Ma oggi, a quanto pare, il problema non tocca il governo. Né il ministro in carica né il ministro che occupa mediaticamente gli spazi di altri ministeri.
Gli orientali tatuano, massaggiano, passano di lettino in lettino… Non sbarcano e quindi non sono visibili e non creano notizia. Non arrivano sulle navi delle ong, non creano contatti sui social.
La nostra salute e la legalità possono quindi aspettare, ma in barba a tutti leggete qui l’iniziativa ligure che si preoccupa di chiudere la falla del lavoro nero spiaggiato. Per tenere sotto controllo il fenomeno dei venditori abusi sulle spiagge il Comune di Varazze si affiderà a controllori africani. “Sara’ anche un modo per non essere tacciati di razzismo”, dicono gli ideatori del servizio. La proposta e’ stata avanzata dalla Mas Security & Investigation di Savona e sposata dal Comune.
Ebbene sì, per il servizio sono stati ‘arruolate’ tre guardie extracomunitarie, due di origine senegalese e una marocchina. Assunti anni fa dalla ditta di sorveglianza privata, i tre giovani sono stati scelti per favorire la comunicazione, risolvendo poi definitivamente il problema delle critiche d’intolleranza rivolte alle guardie durante le scorse stagioni.
“Sulla spiaggia varazzina faremo semplicemente rispettare la legge. Stiamo svolgendo un lavoro onesto e inviteremo i nostri connazionali a fare altrettanto”, dice Nabil El Kamili, 38 anni, marocchino, assunto da 9 anni dall’azienda savonese e selezionato per l’appalto varazzino.
Del caso ne parlano Il Secolo XIX e La Stampa nelle edizioni di Savona Contro gli ambulanti abusivi e i “topi da spiaggia”, a Varazze sono tornati i vigilantes privati. Un modo intelligente e senza precedenti per sfruttare i fondi che il Viminale ha in cassaforte per le operazioni di “Spiagge sicure”. Ma restano fuori i massaggiatori, chi abusa di professioni illegalmente.
Diamoci un po’ una sveglia, le “Spiagge sicure” non sono solo prive di vu cumprà. Ma per capirlo evidentemente ci vuole ancora del tempo.