di Giuseppe Olivieri – PROVVEDIMENTI DISCRIMINANTI LE REALTA’ SOCIALI ED ECONOMICHE SETTENTRIONALI?
Cassa Del Mezzogiorno
Venne istituita con legge 10 agosto 1950 nº 646, come ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico allo scopo di predisporre programmi, finanziamenti ed esecuzione di opere straordinarie dirette al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale, originariamente da attuarsi entro un periodo di 10 anni (1950-1960). L’intervento fu poi più volte prorogato con successivi interventi legislativi.
Soppressa e posta in liquidazione dal 1º agosto 1984. Venne sostituita, due anni dopo, negli obiettivi e nelle funzioni, dall’Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno (AgenSud) istituita con la legge 1º marzo 1986 nº 64 e soppressa a sua volta con la legge 19 dicembre 1992.
Totale fondi erogati: 82 410 miliardi di lire. La spesa media annuale è stata di circa lo 0,65% del PIL.
Provvedimento Resto Al Sud
Avviato il 15 gennaio 2018. Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine,
lagunari e lacustri del Centro-Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
Resto al Sud è un finanziamento a fondo perduto fino al 35% di programma di spesa, mentre il 65% è un finanziamento bancario a tasso zero, restituibile in 8 anni.
Il bonus viene erogato dalle banche che hanno aderito alla convenzione tra Invitalia e Abi, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.
Per attività avviate in forma singola si può richiedere una cifra fino a €50.000. Se le imprese avviate sono in forma associativa si possono richiedere fino a €200.000
Fiscalità Di Vantaggio per il Sud
Per fiscalità di vantaggio si intende l’insieme delle norme atte a fornire vantaggi di natura fiscale per lo svolgimento di attività economiche in particolari aree svantaggiate di una Regione Europea.
Il termine fu coniato per la prima volta nel 1998 dall’economista bocconiano Giuseppe Maria Liberto che, in qualità di consigliere per le politiche fiscali del Presidente della Regione Siciliana pro tempore, inserì, nelle dichiarazioni programmatiche della Presidenza, le modifiche degli articoli 36 e 37 dello Statuto della Regione Siciliana proprio al fine di compensare alcune zone in ritardo di sviluppo così come individuate nel Quadro Comunitario di Sostegno 1994-1999.
La Fiscalità di Vantaggio per il Sud è una riduzione dei contributi del 30% per tutti i lavoratori nuovi o già assunti dalle aziende che hanno sede nelle Regioni del Sud, avanzati dallo Stato e che quindi non gravano né sulle imprese né sullo stipendio dei dipendenti.
La decontribuzione del 30% per i lavoratori delle aziende situate nelle otto Regioni meno sviluppate e in transizione, cioè Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è stata prevista inizialmente dal decreto Agosto 2020 (Governo Conte 2) per un periodo sperimentale di tre mesi – dal 1°
ottobre al 31 dicembre 2020 – e approvata dalla Commissione il 6 ottobre 2020 ai sensi del Temporary Framework sugli aiuti di Stato adottato da Bruxelles in risposta alla crisi generata dal Covid-19.
La legge di Bilancio 2021 ha confermato la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno con intensità decrescente al 20% nel biennio 2026-27 e al 10% negli anni 2028 e 2029, di cui i primi sei mesi del 2021 autorizzati dalla Commissione già a dicembre alla luce della proroga del Temporary Framework fino a giugno
2021 e i restanti 6 mesi sbloccati a febbraio di quest’anno, dopo l’estensione del Quadro temporaneo fino al 31 dicembre 2021.
Grazie agli ulteriori sei mesi di validità del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, l’Italia dovrebbe ora ottenere senza difficoltà l’autorizzazione di Bruxelles a prolungare la decontribuzione del 30% fino al 30 giugno 2022. L’obiettivo del Governo, ha però fatto sapere la ministra per il Sud e la Coesione in una nota,
dopo l’incontro con i commissari Gentiloni e Schmit, “è di riuscire a estenderla anche oltre quel termine, svincolandola dal Temporary Framework”. Il negoziato per stabilizzare la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno dovrebbe quindi puntare a fondare il regime di aiuto su una differente base giuridica, non più
soggetta all’incertezza delle proroghe del Quadro temporaneo.