La rassegnazione è resa, è abbandono della pulsione vitale. La si preferisce come scelta di fuga dal rischio che ogni trasformazione comporta. Come alibi. Come giustificazione per la abitudine alla sopravvivenza, per la paura di sbagliare. Per salvare la vita. Ma è proprio l’errore che “fa” la persona e che le salva l’esistenza.
Rosanna Marani