
La Scala senza partiti e politici ma soprattutto senza istituzioni è la plastica immagine di Milano e del Nord che vanno per la loro strada anche senza la politica.
Il Nord fa impresa, fa economia, esporta, fa fiere, ha la Borsa. E’ una cosa a se’. E non ha un leader. Sembra apolide. La Catalogna, nonostante tutto, qualcosa ce l’ha ancora, cioè un governo in esilio. Il Nord invece? La scuola, competenza regionale, non gli interessa, i provveditori arrivano da Roma. La cultura non interessa, dall’ultima generazione di politici, un discorso di senso compiuto non si sente. Non sanno scrivere, non sanno parlare. Pochi lo sanno fare.
L’opacità sovrasta il nulla. Anni fa era apparsa una speranza di cambiamento, che partiva dal Nord per contagiare tutto lo Stato. Ma si fermò. Il Messia non era il Messia, e l’Avvento fatto dal Nord non arrivò mai al suo Natale.
Se a Roma va di scena la dicotomia tra palazzo e il popolo, a Milano si manifesta la più ampia disillusione. E siccome Milano anticipa sempre i tempi, così lo ha gia detto: trionferà l’astensione o il voto di repulsione. Meglio il dramma in musica. Partiti messianici di liberazione ne abbiamo già avuti, uno ne basta.
mah! tutto sommato che Roma non sia presente al Nord nell’occasione della sua massima espressione festiva e culturale io dico: finalmente! basta con l’omaggio prono e le passerelle romane a Milano! Se ne faccia una ragione questa città che è il fulcro dell’economia, dell’efficienza e delle potenzialità del suo popolo… Non rimpianga presenze oggi assenti, anzi! prenda spunto per riflessioni e maturi consapevolezza che da troppo tempo sembra non avere più… Mussolini partì da Milano per conquistare Roma, ma Toscanini se ne andò…Milano rifletta su quello che vuol essere e soprattutto può essere!…è ora che lasci perdere Roma!